Trekking

La via dei tubi

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Tempo di lettura: 5 minuti

Un po’ di giorni fa stavo gironzolando su facebook quando mi sono imbattuto in questo evento. Il sentiero dei tubi (o via dei tubi) era uno dei pochi sentieri che non avevo ancora percorso nel parco di Portofino. 

Come vi ho scritto sopra, questo particolare sentiero è indicato per escursionisti esperti e non è normalmente aperto al pubblico (a meno di non chiedere le opportune autorizzazioni). Per percorrerlo è consigliato essere accompagnati da una guida del Parco di Portofino (ci sono diverse escursioni programmate). La descrizione del percorso escursionistico da parte dell’ente è consultabile a questa pagina. Vista l’occasione ne ho approfittato e mi sono iscritto.

La via dei tubi è il percorso escursionistico che segue il sentieri di servizio e manutenzione del vecchio acquedotto che, prendendo l’acqua dalla sorgente Caselle, riforniva Camogli. Ad oggi una parte dell’acquedotto rifornisce ancora San fruttuoso, mentre la parte in quota è mantenuta per fini antincendio. Il percorso prevede tratti con l’ausilio di catene (siete praticamente a strapiombo sul mare, sconsigliato a chi soffre di vertigini) e tre gallerie che tagliano per 5 Km il versante più ripido del monte di Portofino. Attrezzatura minima consigliata: scarpe da trekking e torcia elettrica. Io aggiungerei anche un paio di guanti da ferrata (giusto per proteggersi le mani quando si devono usare le catene). 

Non avendo una torcia frontale (che è più pratica lasciando le mani libere) ho comprato questa torcia della Ferrino. Per il resto solita attrezzatura da escursione: Zaino con camel bag da due litri d’acqua, kit di primo soccorso, bastoni, ricambi vari nel vestiario, incerata, qualche snack e, ovviamente, scarpe da trekking, torcia e guanti (sì lo so è un’escursione da due ore e mezza, ma preferisco avere sempre tutto con me per essere pronto ad ogni evenienza).

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Il percorso in sè non risulta troppo impegnativo, certo ci sono due o tre passaggi dove bisogna prestare attenzione ma nulla di proibitivo. 

Parlando con la guida ho scoperto che non è strettamente necessario essere accompagnati da una guida, ma è comunque necessario chiedere l’autorizzazione all’ente parco per effettuare il percorso. Da quanto ho capito l’autorizzazione costa tipo 5€ a persona o giù di lì. 

Ad ogni modo sconsiglio vivamente di improvvisarsi ed andare all’avventura. Il sentiero non è marcato e quindi a volte non è esattamente ovvio capire da che parte passare.

Se però volete volete provare il giro (sempre chiedendo le dovute autorizzazioni) potete scaricare il file GPX del tracciato (che trovate sotto la mappa) o usare quello che ho caricato su WikiLoc.

Affrontare il percorso dei tubi senza autorizzazione comporta una sanzione pecuniaria.

Il percorso indicato in mappa parte dal piazzale della chiesa di San Rocco di Camogli e nella prima parte arriva prima a sentinella e subito dopo a batterie. Come sempre da batterie si ha un panorama mozzafiato. Dopo inizia la parte delle gallerie: nella prima bisogna letteralmente strisciare prima di avere abbastanza spazio per alzarsi. La più interessante però è decisamente la terza anche detta galleria del diavolo o galleria dei rospi. Al suo interno è possibile vedere qualche piccola stalattite. 

Il giro delle gallerie risulta molto piacevole e per nulla faticoso. L’unica parte che potrebbe essere leggermente ostica è la famigerata scaletta. In realtà è molto semplice soprattutto quando si ha il supporto della guida.

Il percorso ufficiale dell’escursione terminava alla fonte di Caselle quindi per tornare indietro come potete vedere sono risalito fino alla località Pietre strette e poi ho continuato deviando nuovamente per San Rocco di Camogli. Un bellissimo giro ad anello che vale sicuramente la pena di provare.

Alessandro

Ingegnere, musicista e public speaker per diletto. Appassionato di programmazione, tecnologia e qualsiasi cosa possa definirsi anche minimamente nerd!

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